11 di aprile di 79 anni fa, Amba Aradam, Etiopia. A quest'ora era giá tutto finito. A quest'ora più di 1000 persone erano state assassinate dall'esercito italiano di colonizzazione con armi chimiche, fucili, lanciafiamme, di sete e fame. Uomini e donne di tutte le etá, bambini, bambine, animali. Piú di 1000 uccisi in due giorni. Ed è nata una filastrocca... Ambarabá cicí cocó... Da quella strage fascista. Il 9 aprile 1939 il plotone chimico della divisione Granatieri di Savoia attaccò i partigiani di Aregai usando bombe a gas d'arsina ed iprite. Solo quindici persone riuscirono a scappare dalla grotta. La maggior parte di quanti vi si erano rifiugiati morì. Ottocento persone arresesi all'alba dell' 11 aprile furono fucilate. Coloro che all'interno della grotta continuarono la resistenza furono uccisi con lanciafiamme. Le estese ramificazioni della grotta resero molto difficile esplorarla per stanare i membri della resistenza che ancora vi si rifugiavano. Il comando militare italiano diede quindi ordine di ostruirla: «Si prevede che fetore cadaveri et carogne impediscano portare at termine esplorazione caverna che in questo sarà ostruita facendo brillare mine» (Telegramma del Governo Generale) Canzoni Contro la Guerra Non dimenticare. Perchè questo atroce atto è stato sepolto nell'oblio durante troppo tempo. Laura
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Ci sono donne…
E poi ci sono le Donne Donne… E quelle non devi provare a capirle, perchè sarebbe una battaglia persa in partenza. Le devi prendere e basta. Devi prenderle e baciarle, e non devi dare loro il tempo il tempo di pensare. Devi spazzare via con un abbraccio che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta sola, una soltanto. a bassa, bassissima voce. Perchè si vergognano delle proprie debolezze e, dopo averle raccontate si tormentano – in una agonia lenta e silenziosa – al pensiero che, scoprendo il fianco, e mostrandosi umane e fragili e bisognose per un piccolo fottutissimo attimo, vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi allontanarsi. Perciò prendile e amale. Amale vestite, che a spogliarsi son brave tutte. Amale indifese e senza trucco, perchè non sai quanto gli occhi di una donna possono trovare scudo dietro un velo di mascara. Amale addormentate, un po’ ammaccate quando il sonno le stropiccia. Amale sapendo che non ne hanno bisogno: sanno bastare a se stesse. Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro. Alda Merini Ma ti ricordi quando per chiamarsi non c'era bisogno di organizzare? Ci si chiamava, semplicemente... Si evitavano gli orari dei pranzi, i giorni di festa si chiamava piú tardi, tutti conoscevano e rispettavano queste regole non scritte, le uniche eccezioni erano le emergenze. I numeri si ricordavano a memoria, e giravano, e facevamo quel rumore... trrr, trrr... Se in casa non c'era nessuno non si poteva neanche lasciare un messaggio, si chiamava piú tardi. Non si sapeva se qualcuno aveva chiamato, ne chi aveva chiamato, neppure quando si era in casa si sapeva chi chiamava... Prendere la cornetta era una sorpresa, sempre. Ci faceva saltare dalla sedia con un sorriso sulle labbra, lo squillo del telefono... Le corse... Chi sará? Cosa ci racconterá di bello? Se si era occupati c'era un metodo molto efficace di farlo sapere alla persona che ci chiamava: si diceva. Erano tempi piú semplici, in cui un "ti chiamo dopo, adesso ho da fare" significava solo quello, e pronunciare questa frase non era considerato un peccato ne da parte della persona che la diceva, ne da parte della persona che la ascoltava... Perché le chiamate erano qualcosa di bello, una forma di continuare un'amicizia, di parlare di un tema lasciato in sospeso, un modo di condividere un'esperienza, di raccontare quello che ci era successo, anche se non era niente di speciale... Giuro che mi sembra stranissimo il fatto che adesso, con un telefono sempre appresso, ci si senta addirittura scomodi al chiamare qualcuno "solo" per parlare... Siamo connessi le 24 ore del giorno, in qualsiasi situazione, e utilizziamo questa incredibile tecnologia basicamente per lavorare, senza mai chiedere scusa all'intrometterci nelle vite altrui in qualunque momento... per lavoro. Ma per parlare, "solo" per parlare, bisogna organizzarsi... Non ti sembra che fosse piú bello, prima? Laura
Mi fa proprio piacere leggere questa notizia. Le cose estanno cambiando, anche se a "colpi di tribunale", cosa che non dovrebbe essere per niente necessaria. É incredibile che a un bambino, i cui genitori siano coscenti e informati in materia di alimentazione al punto di uscire dal cammino praticamente imposto dalla familia e dalla societá in generale, vengano richiesti certificati medici per dimostrare il suo stato di salute -"imponendo un onere iniquo - la produzione dei certificati medici, e mettendo in atto una discriminazione"- e a nessun'altro pargolo venga fatta la stessa richiesta. Come se mangiare frutta e verdura fosse peggio che mangiare come mangiano il 90% dei bambini, come se mangiare frutta e verdura fosse peggio che mangiare prodotti processatissimi che si vendono come sani perché includono nei loro ingredienti una percentuale minima di quello che si considera sano, ossia la verdura e la frutta!!!. Come se i bambini non fossero il gruppo assolutamente preferente per la vendita di prodotti schifosissimi, e SI NOTA. Il 15% (il 15%!!!) dei bambini italiani hanno il fegato grasso!!! Il fegato grasso prima di arrivare ai 14 anni!!! Ma ci rendiamo conto? E chiediamo certificati medici ai bambini che mangiano frutta e verdura??? Non sarebbe da chiedere il certificato medico a quelli che NON lo fanno??? O meglio ancora, non sarebbe da mandare in tribunale i genitori, o addirittura i medici e pediatri che non consigliano questo tipo di alimentazione??? Chiaro, é pura ignoranza, a noi cittadini qualsiasi senza lauree in medicina o in nutrizione, ci raccontano che "mangiare di tutto" é necessario per mantenere la salute, che é esattamente quello che hanno insegnato all'universitá e negli innumerabili corsi e masters ai "professionisti della salute". Quando l'evidenza é assolutamente il contrario!!! La societá dei paesi del "primo mondo" é assolutamente e indiscutibilmente AMMALATA!!! Non solo una alimentazione esclusivamente vegetariana (non esiste una dieta vegana, il veganinsmo é una filosofia di vita che include una dieta 100% vegetariana) é sana durante tutte le fasi della nostra vita -ci sono troppi nutrizionisti (la maggioranza all'estero, questo si) che ormai lo dichiarano per non crederci- ma serve anche a prevenire e addirittura curare le "malattie dell'opulenza", ossia quegli squilibri di salute che tanto affliggono i paesi del "primo mondo". Invece di portare nei tribunali ai genitori di bambini vegani, che si preoccupano non solo della salute dei loro figli ma anche della salute del nostro unico pianeta, delle ingiustizie sociali che subiscono gli altri animali umani che lo abitano, e dei diritti fondamentali di miliardi di esseri animali che vengono esplotati e uccisi ogni anno SENZA ESISTERE UNA NECESSITÁ REALE, con l'unico fine del lucro economico approfittandosi dei nostri gusti acquisiti, delle nostre tradizioni e abitudini, e della nostra ricerca eterna della COMODITÁ... invece di perdere tempo e mezzi in questo modo cosí inutile, dedichiamoci a mangiare piú frutta e verdura, ci farebbe meglio a tutti (a TUTTI). E mentre lo facciamo, guardiamoci questo documentario: COWspiracy, il segreto della sostenibilitá. Magari impariamo anche qualcosa. LauraCondannato a 7 anni di carcere e l'inabilitazione a vita per tutto quello che é politica. Questa era la realtá di Berlusconi un anno e mezzo fa. Un anno e mezzo che é stato sufficiente per arrivare in Cassazione, e (non si sa come) vedere revocata la condanna, confermando la decisione del tribunale d'appellazione. Perché organizzare orgie con ragazze extracomunitarie piú o meno maggiorenni non costituisce reato. Neanche quando si é il massimo rappresentante politico di una nazione. O magari proprio per quello non costituisce reato... Perché non si considera ne intimidazione ne abuso di influenza una chiamata ad un rappresentante della polizia -corpo statale- a mezzanotte, a casa, "menzionando" un determinato arresto... Perché la legge non considera l'immagine completa, una persona che é stata accusata di tutti i reati possibili e immaginabili referenti all'abuso di potere, bustarelle, frodi e altri intrallazzi, perché ogni caso é un nuovo caso, si lava tutto e si ricomincia di nuovo. Ma la realtá é che, da quando ho memoria, la politica italiana é CORROTTA fino al midollo. É la parola corretta, appropriata e quella che si dovrebbe usare. Sfortunatamente la stessa parola si puó applicare anche alla giustizia italiana, in molti casi. Borsellino e Falcone non ci sono piú, altri sono stati "tolti di mezzo" non con bombe, ma con mezzi meno fragorosi. In Italia cercare di far Giustizia -la Giustizia vera, quella cieca- é una professione ad alto rischio. E purtroppo l'Italia non é l'unico paese dove succede tutto questo. La situazione é molto simile, anche se magari meno mediatizzata, nella maggior parte dei paesi del mondo.
É da tempo che penso che questo metodo non funziona. Credo che sia piú che evidente. Penso che non siamo fatti per avere un governo tanto lontano, estraneo, completamente sconnettato dalla nostra vita reale, quella che viviamo giorno per giorno. Penso che siamo biologicamente programmati per interattuare nel seno di schemi sociali molto piú prossimi a noi, viviamo bene in comunitá piccole, a scala umana. E credo fermamente che il sistema in cui l'umanitá stá vivendo in questo momento della sua storia, della nostra storia, dovrebbe cambiare profondamente. O meglio, dovremmo cambiarlo profondamente. Perché definitivamente, anche se i raggiri e gli imbrogli legali di qualunque sistema giudiziale pretendono far credere che una persona come Berlusconi ha ancora l'opzione di presentarsi alle prossime elezioni, come persone, come esseri umani che siamo, sappiamo benissimo che quello che fa e quello che ha fatto, non rientra nella categoria del "giusto". In maggio avremo la possibilitá di dimostrarlo. Laura Grande indignazione e scalpore ha suscitato qualche giorno fa la foto di un cavallo stramazzato nel cuore di Roma. Sembra che il cavallo, un trottatore di 11 anni, fosse scivolato su una macchia di nafta mentre trainava la carrozza per turisti. Fortunatamente pare che ora si sia ripreso e sia tornato in salute. Solo pochi giorni prima un controllo della Guardia Forestale aveva rilevato gravi irregolarità al riguardo delle Botticelle, tanto da aver disposto a sequestro due cavalli e posto i sigilli a tutta la struttura dell’ex Mattatoio che era stata adibita a stalla per questi poveri animali. Sono anni che le associazioni animaliste protestano per le condizioni dei cavalli, quotidianamente a rischio incidenti per le caotiche strade della Capitale; denunciano l’assenza di autorizzazioni sanitarie delle stalle, puntano il dito contro la clamorosa evasione fiscale e la sistematica violazione delle blande norme comunali.
E’ ora di cambiare: BASTA BOTTICELLE! Roma (e tutte le altre cittá) è più bella senza crudeltà! Fonte: Animal Amnesty OGGI SI APRE LA CACCIA Già nei giorni scorsi in occasione delle scandalose preaperture si è assistito al solito bollettino di guerra. Sì, perché la caccia, utilizzando anche mezzi fuorilegge come i richiami vivi, non uccide "solo" le specie di animali selvaggi che qualche burocrate permette di massacrare, ma rappresenta un vero pericolo anche per gli animali domestici e non ultimo l'uomo. Ogni anno sono centinaia le persone ferite e uccise nei cosiddetti incidenti di caccia, spesso semplici passanti, contadini o semplicemente proprietari di case che hanno la sfortuna di abitare in zone dove è lecito sparare. ![]() Sono una persona pacifica, no, pacifista. Questo é l'UNICO commentario che mi permetto di fare su qualcosa di negativo che possa succedere a chiunque. Mi rattristisco quando qualcuno si fa male o muore, anche se si tratta di una persona con una ideologia completamente contraria alla mia. Ma considero gli accidenti di caccia totalmente evitabili: non cacciate e non ci saranno accidenti di caccia. Piú semplice, impossibile. Naturalmente questa vignetta non si riferisce ai viandanti innocenti. E ovviamente questa opinione é mia e solo mia, non ha niente a che vedere con le dichiarazioni di Animal Amnesty (loro non lo possono dire, io si). Non permettiamo che i nostri boschi e le nostre campagne si trasformino in un terreno di guerra.
DICIAMO NO ALLA CACCIA Quest'anno le uniche battute di caccia che vorremmo sono le vignette satiriche. Fonte: Animal Amnesty Se non sei una bufala, muori. É uno dei FATTI piú logici del mondo, ed é uno dei FATTI piú ignorati, per convenienza: come tutti i mammiferi, le bufale solo producono latte quando danno a luce. Il latte e la mozzarella di bufala si ottengono, ovviamente, dalle femmine di bufalo. I maschi, invece, in questo processo produttivo non servono a nulla, anzi rappresentano solo un possibile costo. Quindi la cosa più semplice da fare è ucciderli: abbandonati nei campi, buttati nei fossi, soffocati con la paglia, seppelliti ancora vivi, legati ad un palo fino alla morte per inedia o buttati in mare. Più volte il Corpo Forestale dello Stato ha rinvenuto discariche abusive dei corpi dei bufalotti. Perché a volte la vita è uno scarto. Clicca quí per verere il video. Ah, questo succede anche per tutti gli altri esseri animali che sono utilizzati per produrre quella comoditá che chiamiamo latte: vacche, capre, pecore, cammelle, dromedarie, ecc... E non pensiamo che le femmine, condannate alla stessa vita que le loro madri, ricevano il latte che queste producono. Ovviamente no! Se no, con cosa si farebbero le mozzarelle? Quando mi chiedono perché non consumo latte e latticini... questa é la ragione. Nessuno DA il suo latte. Noi lo rubiamo in un modo orribilmente crudele. Una ultimo dettaglio. Il consumo di latte e latticini NON É NE NECESSARIO, NE SANO.
Una lettura molto interessante su questo tema: The China Study, 20'anni di studi condotti da professionali delle universitá di Cornwell e di Oxford, e dell'Accademia Cinese di Prevenzione delle Malattie (tra altri) su piú di 10.000 persone. Fai la differenza. GO VEGAN Laura Lettera di un ex residente a L'AquilaLe ho contate, dovrebbero essere una ventina circa. Almeno una ventina di persone, conoscenti e amici che sanno quello che è accaduto alle 3,32 del 6 aprile, ma che nell’ultima settimana mi hanno chiesto se fossi tornato a l’Aquila per preparare gli esami. Forse mi devo scusare con loro, perché la mia risposta ha sistematicamente destato un po’ di imbarazzo: “l’Aquila non esiste più”. “Ah già, scusami”. Ah già! Ma è giustificabile. Ormai le reti nazionali non parlano più del terremoto dell’Aquila, troppo prese a parlare prima della crisi coniugale del premier, poi della crisi economica ormai superata brillantemente dalla nostra nazione, poi della pseudo-crisi dell’amministrazione siciliana, poi delle quotidiane crisi di nervi di questo o quel politicante. Queste sì che sono notizie. E quelle rare volte che si parla ancora del terremoto dell’Aquila i toni sono esaltanti, c’è chi lo definisce “il successo del governo”, chi parla del “miracolo del premier”. Si parla di ricostruzioni avvenute, di problemi risolti. NON E’ VERO ! ! ! Le notizie riportate sono solo specchietti per le allodole, azioni di facciata per mostrare un fantomatico intervento-lampo del governo. La verità è tutt'altra. La gente ormai da quasi due mesi vive in tenda, e lo fa sia negli afosissimi pomeriggi dei giorni scorsi, sia nelle notti di vento e pioggia, come questa. E quelli che sono negli alberghi sulla costa si godono ancora per poco il sogno di una lunga e gratuita "vacanza al mare", ormai in attesa (a giorni) di essere messi alle porte in vista dell'inizio imminente della stagione balneare. Di costruzioni per ora nemmeno l'ombra, perchè fino al G8 dell´Aquila si deve lavorare per accogliere i rappresentanti delle più grandi nazioni del mondo. A mandare avanti la baracca ci sono i volontari della Protezione Civile, i volontari dei Vigili del Fuoco, i volontari delle varie Associazioni di Pubblica Assistenza, che si spaccano la schiena per mantenere vivibile la condizione ma sempre più si lamentano della scarsa presenza dello Stato, della scarsità di fondi (3.1 miliardi in 24 anni sono BRICIOLE), dei ritardi nei lavori (ad ora, nessuna delle promesse fatte nelle subito successive al terremoto è stata mantenuta). E se si lamentano di ciò i volontari che dopo una settimana tornano nelle loro tiepide case, come direbbe Primo Levi, pensate come possono stare le persone che una casa dove tornare non ce l´hanno affatto, che non sanno più cos'è la privacy, che sognano una doccia dignitosa. Non mi sembra il quadro di un successo, questo. Non mi sembra una situazione risolta. Roberto Cherubini |
L'AutriceUna Mente piena di Idee Archivi
April 2018
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